Lo sapevate che San Michele Arcangelo è apparso a un Papa?. Si proprio a un Papa.
San Michele Arcangelo, il principe di tutti gli angeli del Paradiso, il difensore più grande contro le insidie del demonio, è apparso, in un momento particolare della storia, a un grande Papa.
La grande peste a Roma
Nell’anno 590 d.c., nel mese di febbraio, Roma è assediata da epidemie e calamità. Il tutto ha avuto inizio da una piena del fiume Tevere, così disastrosa, che ha portato alla distruzione di interi edifici, monumenti, granai e la morte di tanti animali per annegamento.
Dopo la piena, riemergono sulla riva del fiume i resti degli animali in decomposizione: vacche, pecore, serpenti e capre che, con l’arrivo della primavera e del sole, scatenano una terribile epidemia di peste a causa della loro putrefazione.
Le morti sono centinaia, poi migliaia, e tra questi anche il papa Pelagio II.
Il popolo romano, disperato, si reca da uno dei collaboratori più stretti del defunto pontefice, l’Abate Gregorio della chiesa di Sant’Andrea al Celio, e lo supplica di prendere il posto del pontefice Pelagio II.
Ma Gregorio, uomo mite e umile, rifiuta la richiesta e cerca di sfuggire alla nomina, chiedendo che la nomina sia ratificata a Costantinopoli dal Basileus Maurizio, cercando così di acquistare del tempo.
Ma Gregorio è un uomo santo, con una fede immensa e ben salda, è un taumaturgo sempre con il cuore e gli occhi al cielo. I romani lo sanno che è lui, la persona giusta per intercedere con i suoi meriti presso la collera del cielo, per i peccati di Roma e dei romani.
Digiuno e penitenza per tre giorni
Gregorio indice un digiuno di penitenza di tre giorni, in questi tre giorni tutto il popolo romano pregherà per la fine dell’epidemia, e una grande processione settiforme, cioè una processione divisa in sette cortei alla quale parteciparono tutti gli ordini del clero e l’intera popolazione.
A Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore , vi è un icona, Maria Salus populi Romani, una reliquia tra le più amate dai fedeli romani, che rappresenta la Vergine Maria e sembra sia stata dipinta da San Luca Evangelista.
Gregorio, futuro papa, alza sulla testa dei fedeli questa icona e, con l’immagine di Maria, inizia la processione. La processione avanza, tra flebili canti e preghiere, il popolo addolorato passa accanto alle case deserte, le strade sporche, i cadaveri abbandonati; alcuni, già malati, muoiono durante la processione, circa 80 persone nella prima ora.
Ma Gregorio non si ferma e incoraggia tutti ad andare avanti. Si passa accanto al fiume, causa di tanto dolore, e si procede con fatica.
Accanto al Vaticano, vi è un antico Mausoleo dell’imperatore Adriano, grande e solenne, l’antica bellezza è spogliata dai marmi e dai bassorilievi a causa del tempo, e la processione arriva dalla parte opposta della riva del fiume, di fronte al grande monumento funebre.
Lo sapevate che San Michele Arcangelo è apparso a un Papa?
All’improvviso, un canto sale dalla riva opposta, dal mausoleo, come se un’altra processione avanzasse verso quella del popolo romano cantando il “Regina Caeli”. Tutti guardano verso il luogo da dove proviene il canto ma non vedono nessuno. Gregorio vede schiere di angeli cantare e volare sempre più in basso sulla testa dei presenti e circondare l’icona della Vergine Maria. Nel momento in cui il canto termina con la preghiera “Ora pro nobis”, nella parte alta della torre del mausoleo si intravede un fuoco. In questo chiarore appare un bellissimo giovane, un angelo, con l’armatura da guerriero, nella sua mano destra tiene la spada e invece di dirigerla verso la città di Roma, la ripone nel fodero, sorride e sparisce.
Gregorio riconosce San Michele Arcangelo, e comprende che Dio ha perdonato i peccati del popolo romano grazie all’intercessione della Beata Vergine Maria.
La peste sparisce da Roma e il popolo è salvo. Il papa Gregorio fa collocare sul mausoleo la prima statua di San Michele Arcangelo in legno per ricordare il prodigio. Questo angelo fu sostituito poi da uno in marmo e da un terzo in marmo con ali di bronzo, fino ad arrivare a quello di bronzo che possiamo ammirare oggi.
Questa apparizione di San Michele Arcangelo è tra le più sconvolgenti della nostra fede e ci chiama ad invocarlo sempre, contro ogni tipo di male per essere liberati e salvati
Gregorio sarà eletto papa, Gregorio I, e da quel giorno il mausoleo sarà chiamato Castel Sant’Angelo.