Attenzione a quelli che tolgono il malocchio così.

Attenzione a quelli che tolgono il malocchio così …Di Padre Gabriele Amorh 

Questo è un racconto importantissimo, sicuramente è capitato ad ognuno di noi di avere una mamma. o una nonna, o una zia o una vicina di casa che, al primo mal di testa, ci diceva che sicuramente avevamo il malocchio e che ci avrebbero pensato loro a levarcelo.

Ma attenzione, questa è una pratica diabolica. 

Racconta padre Gabriele Amorth

«Il malocchio consiste in un maleficio fatto da una persona per mezzo dello sguardo. Non si tratta, come certuni credono, del fatto che certe persone portino scalogna se ti guardano storto; queste sono storie. Il malocchio è un vero maleficio, ossia suppone l’intenzione di nuocere a una determinata persona con l’intervento del demonio. Di particolare c’è il mezzo che viene usato per portare a compimento l’opera nefasta: lo sguardo.

Personalmente, per molto tempo non ho creduto a queste cose e spiegavo alle persone che me ne parlavano che, se io guardo con cattiveria o con invidia una persona, non è possibile che poi questa si senta male.

Anche per il noto esorcista palermitano, Matteo La Grua, il «malocchio» è una realtà.
Si tratta, mi spiegò, di persone che sono portatrici di negatività.
Potrebbero anche saperlo, ma a volte non se ne rendono neppure conto. Di fatto poi scaricano presenze cattive e di disturbo su persone che incontrano. Non su tutte però, ma su quelle che per sensibilità o per debolezza psichica sono recettive.

I diversi tipi di ricezione del malocchio 

Se in un secchio d’acqua immergo una sbarra di ferro, non si impregna affatto; se vi immergo un pezzo di legno, si impregna un po’, ma se ci metto dentro una spugna, si riempie d’acqua. Sono i soggetti «spugna», che, a causa prevalentemente della loro sensibilità, assorbono queste negatività e stanno male. Basandomi su queste spiegazioni, ho poi potuto capire molte situazioni delle quali prima non riuscivo a capirne il senso. È necessario precisare la diversità di questa forma malefica dal maleficio.

1 – La fattura o maleficio è molto più forte e sistematica e ha sempre bisogno di oggetti fisici fatturati. Il malocchio è molto più leggero e non è legato a oggetti fatturati. Ogni qualvolta si riscontrano oggetti nei cuscini, a casa, nello stomaco, vuoi dire che si tratta di maleficio. Il malocchio invece è semplicemente un influsso cattivo che viene comunicato di volta in volta attraverso i vari incontri.

2 – Pur essendo il malocchio più leggero, ha un aspetto terribilmente pericoloso. Comunicandosi con lo sguardo, in genere opera su persone con cui ci si incontra abitualmente, e a ogni incontro si rinnova l’influsso cattivo. Quando avviene e su persone che abitano nello stesso condominio o nello stesso ufficio o laboratorio diventa una vera tortura.

Quando, come succede spesso, si riesce a identificare da chi proviene, scatta il processo di «suggestione» di cui ho parlato già, e la vita della persona colpita diventa un vero calvario, un vero calvario, specialmente per chi si trova a vivere in diretto contatto a causa del lavoro, dell’abitazione o della parentela.

L’identificazione della persona portatrice può avvenire tenendo conto che (sia che ne sia cosciente o anche ignara) soffre già in se stessa della presenza delle negatività che poi scarica sugli altri. Quindi non è mai serena, ma triste e inquieta, con uno sguardo poco rassicurante e modi di comportamento per niente accattivanti.

3 – La difesa sarebbe molto semplice. È un influsso momentaneo che può essere allontanato portando addosso qualche medaglia Benedetta, il crocifisso di San Benedetto, la Medaglia Miracolosa o immagine sacra benedetta. È bene premunirsi con una breve preghiera prima dell’eventuale incontro con la persona che ci fa il malocchio , se è possibile preventivarlo, facendo dopo l’incontro un atto profondo di fede in Gesù e nella sua potenza di salvezza, con altre invocazioni anche a Maria o ai santi; poi subito divagarsi, non pensarci, interessarsi di altre cose. Ottima cosa è anche quella di pregare il Signore per chi emana questi influssi malefici.

Attenzione a quelli che tolgono il malocchio così.

“Molte persone, soprattutto  nei piccoli paesi di campagna, dicono di togliere il malocchio ed

usano mettere in un piatto d’acqua gocce di olio o chicchi di grano (o cose simili).

Anche se sono in buona fede o brave persone, smettano immediatamente di fare cose simili.

Perché questo è un rito magico. Ed i riti magici portano poi nelle mani del demonio.

Anche se queste persone dicono preghiere e  fanno segni di croce, non sanno quello che

fanno. La Bibbia è chiara: ‘Popolo mio, non si trovi in mezzo a te chi esercita la divinazione, il

sortilegio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi

interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose suscita la collera del Signore’

(Deuteronomio18,10-14)”.

Fate attenzione, questa è una pratica diabolica!

Anche se questo rito viene tramandato dalle nonne alle nipoti, dalle mamme alle figlie nella notte di Natale o di Pasqua, sappiate che è un rito magico con tutto quello che ne consegue per chi lo fa e chi lo riceve.

Non è così che si sconfigge il malocchio .

Non affidatevi a corni e cornetti, non acquistateli, non regalateli, gettate via quelli che avete e 

“gettate delle vostre case: budda, piramidi, quarzi, gufi, candele colorate, essenze, profumi, oggetti, gatti cinesi, maschere africane, elefantini, tartarughe indiane della buona fortuna e tutto ciò che avete acquistato cercando la pace, prosperità, benessere, salute e armonia, sono impregnati invece di negatività…”

Affidatevi a Dio, alle benedizioni del sacerdote, a una buona confessione che è il primo esorcismo in assoluto, e portate addosso, nella macchina e nella vostra casa solo oggetti, medaglie e crocifissi Benedetti.

Attenzione a quelli che tolgono il malocchio così!

Padre Gabriele Amorth – Esorcista italiano (1925 – 2016), pensieri tratti dal libro “Un esorcista racconta”.

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